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Sorpasso storico, Arzachena ha più abitanti di Tempio

È successo qualcosa di storico, nel senso pieno della parola. Arzachena ha superato Tempio come numero di abitanti, 13.833 contro 13.812, ed è diventato il secondo comune della Gallura dopo Olbia. Il sorpasso è avvenuto nello scorso mese di agosto, ma è diventato di dominio pubblico solo ora, con l’aggiornamento del sito ufficiale dell’Istat.

È successo qualcosa che è destinato a cambiare la geopolitica della Gallura, della Sardegna, perché il potere si concentra sempre di più sulle coste, ma più ancora qualcosa che riscrive profondamente la storia. Arzachena esattamente 100 anni fa era sotto Tempio, come buona parte della Gallura: come Palau, come Telti, come Loiri, come Aglientu, come Luogosanto. Tempio era il secondo comune più esteso d’Italia, dopo Roma. Tempio era il centro politico, economico, culturale, della Gallura. Era stata capuoluogo della provincia di Gallura, era la città natale di Giacomo Pes, unico viceré sardo della storia ed erede della famiglia che dalla metà del Settecento – rappresentata dal poeta Gavino Pes, don Baignu – possedeva i terreni di Monti di Mola, la futura Costa Smeralda.

Tempio aveva 6.483 abitanti, come dice il censimento del 1911. Arzachena – o meglio, Santa Maria d’Arzaghena – aveva 2.925 abitanti, e di questi ben 2.126 vivevano negli stazzi. Ben il 72 per cento della popolazione viveva negli stazzi, dunque. Arzachena era campagna, era quel sapore di terra che tutta la Gallura aveva. Era, per usare le parole di alcuni cittadini, lu pasturiu.

Chi, allora, poteva pensare che un giorno – e neanche lontano, perché 100 anni in termini storici sono pochissimo tempo – Arzachena avrebbe superato Tempio? Chi poteva immaginare che i pastori sarebbero diventati i cittadini di un paese ricco, uno dei più ricchi d’Italia? Pochi, pochissimi. Uno di questi era Michele Ruzittu, maestro, sposato con una donna di Telti, altro piccolissimo centro di contadini e allevatori sparsi negli stazzi sotto Tempio.

Lui avviò la lotta per l’autonomia di Arzachena, e con Arzachena di tutti quei centri che sentivano il centro del comune lontano, fisicamente e politicamente. Lui è il padre dello straordinario successo dei pastori degli stazzi d’Arzaghena alle elezioni comunali del 20 luglio del 1914: suo fratello venne eletto sindaco di Tempio, suo fratello e tutti i consiglieri arzachenesi eletti arrivarono a cavallo a Tempio, il 6 agosto, per prendere possesso del potere. Lui pensò, e lo scrisse, che un giorno Monti di Mola avrebbe potuto essere un centro turistico. Lui aveva studiato, sapeva leggere e scrivere e anzi insegnava a leggere e scrivere. Era di famiglia benestante, eppure era popolare: Arzachena era tutto, per lui, e Telti era il posto in cui amava stare di più. Negli stazzi, tra gli stazzi, tra il popolo.

Cento anni dopo, questo sorpasso è anche merito suo, della sua volontà, della sua visione. Ed è merito di un’economia – creata dall’Aga Khan e dal Consorzio Costa Smeralda e poi, a cascata, da tanti altri imprenditori e lavoratori –  che ha fatto, e fa, di Arzachena un centro in cui trovare un lavoro, una nuova opportunità di vita, una terra promessa. Arzachena il paese accogliente, il paese della Costa Smeralda, ma rimasto profondamente e orgogliosamente gallurese. Conosciuto in tutto il mondo per Porto Cervo e il Cala di Volpe, ma felice di restare nei propri stazzi. Quelli da cui, un secolo fa, tutto cominciò

Guido Piga